La migliore strategia SEO per piccole aziende

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La migliore strategia SEO per piccole aziende

La migliore strategia SEO per piccole aziende parte dall’idea di voler essere visibili nei motori di ricerca. Senza questa idea di base è praticamente inutile ogni guida o strumento.

Ti sembrerà strano ma mi è capitato, nel corso degli anni, di sentirmi dire da alcuni Clienti frasi come “non mi serve essere visibile, ho già il mio giro di clientela” e altre risposte molto simili.

Questa reticenza spesso parte da falsi miti sulla SEO su cui la gente si è fissata e che nessuno dei loro contatti si è mai preso la briga di sfatare come tempi, costi e utilità.

Se la SEO è così utile, perché il titolo è rivolto alle piccole aziende?

Perché sono proprio le piccole aziende ad avere il bisogno più grande in termini di visibilità, soprattutto se la loro attività è circoscritta ad un servizio specifico o ad una zona geografica limitata. 

La visibilità nei motori di ricerca, il principale strumento attraverso cui gli utenti trovano informazioni e contatti, deriva dal posizionamento che, a sua volta, è subordinato ad una strategia SEO.

Ma andiamo con ordine.

Cos’è la SEO e cos’è il posizionamento SEO?

SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, ovvero l’Ottimizzazione per i motori di ricerca. 

Si tratta di un’insieme di attività attraverso le quali un sito web può migliorare la sua presenza nei risultati che appaiono ad ogni richiesta.

Il posizionamento SEO (SERP = Search Engine Result Page) quindi è la posizione che una pagina del sito web occupa nella classifica stilata dal motore di ricerca in base ad una ricerca compiuta dall’utente. 

Quando effettui una ricerca su un motore di ricerca, qualsiasi sia l’argomento di tuo interesse, formuli una query, cioè un’interrogazione. Google o qualsiasi altro motore di ricerca, ti propone una serie di risposte con un grado di precisione che diminuisce con il numero di risultati.

I primi risultati presenti nella SERP sono quelli più attinenti alla tua domanda e lo scopo della SEO è posizionare un sito, una pagina web proprio entro i primi risultati.

Tempo fa i risultati di ricerca erano organizzati in pagine, ognuna delle quali presentava 10 risposte. L’obiettivo era quindi finire in prima pagina perché la percentuale di interesse per i risultati dalla seconda pagina in poi scendeva drasticamente.

Se l’utente non trovava quello che cercava nella prima pagina, cambiava ricerca. Tutte le risposte successive venivano ignorate.

Poi Google ha modificato l’impaginazione ed invece di dividere i risultati in pagine ha introdotto l’infinite scroll, ovvero lo scorrimento infinito della pagina. Mentre si scende, si effettua uno scroll con il mouse, si caricano i risultati. Ma gli effetti sono cambiati di poco, aumentando la percentuale di interesse per un primo scorrimento fino a circa 20 risultati.

Come si finisce tra i primi risultati nella SERP?

Con l’ottimizzazione del sito, delle pagine web e una strategia SEO.

Su questo punto è doverosa una precisazione.

Nessuno, nessuno e ripeto, nessuno può garantire la prima posizione nella prima pagina dei risultati di una ricerca per qualsiasi parola chiave e poi vedremo di cosa si tratta.

Ci sono pubblicità online che parlano di risultati garantiti, primo posto sui motori di ricerca e altre opportunità simili. Attenzione alla parola chiave, alla keyword.

A meno che tu non produca  “viti elicoidali in legno a taglio con testa svasata” e voglia essere trovato esattamente per quella specifica ricerca.

Sappi che anche nella strategia SEO per le piccole aziende ci sono possibilità di successo e di insuccesso. Niente ha una garanzia assoluta.

La migliore strategia SEO per piccole aziende cosa comprende?

Dicevo che il posizionamento SEO dipende dall’ottimizzazione del sito, delle pagine e prevede una strategia che comprende diverse attività, comprese le prime due.

Audit SEO per iniziare la migliore strategia SEO per piccole aziende

Il primo passo è quello di effettuare un Audit SEO sul tuo sito, ovvero un’analisi che permette di comprendere lo stato di salute del sito.

Per quanto visivamente possa sembrare tutto perfetto e funzionante, potrebbero esserci aspetti tecnici che limitano le potenzialità del tuo sito affinché risulti visibile.

L’audit SEO ha lo scopo di:

  • Verificare la struttura del sito ed evidenziare gli errori presenti;
  • Gli errori che possono influenzare la scansione delle pagine;
  • Analizzare l’attività delle pagine e qualità dei contenuti;
  • Visualizzare il traffico generato e tipologia di traffico;
  • Valutare il posizionamento online al momento dell’analisi;
  • Comprendere gli ntenti di ricerca degli utenti;
  • Individuare competitors online;

Una volta ottenuti i risultati dell’analisi del sito web, si inizia a lavorare attivamente sulle pagine del sito con lo scopo di correggere o migliorare tutte le mancanze emerse ed evidenziate nell’analisi.

L’intervento permette di ottimizzare i contenuti per quanto riguarda i titoli, i testi, i meta tag, le immagini, i video, i link interni, aggiornamenti vari sulla struttura del sito, sui plugin e, andando oltre, anche sull’hosting perché il sito offra la massima performance anche in termini di velocità di caricamento. 

Contesto SEO nella tua strategia

Uno degli aspetti che riguarda la migliore strategia SEO per le piccole aziende è il contesto SEO e la sua analisi.

Il contesto SEO serve ad esaminare il panorama del sito web e la possibile competitività del sito in un confronto con l’esterno. Cosa significa?

Vengono ricercate le parole chiave più utili per definire il servizio o l’attività svolta dalla piccola azienda, su scala generale. In questo momento non serve il dettaglio, si parte da una parola chiave generica. 

Da questa partenza si va precisando la sua definizione, si entra nel dettaglio, compiendo anche delle semplici ricerche su Google o altri motori per comprendere cosa cerchino gli utenti che formulano una domanda con quella parola chiave.

Insieme a tutte le varie opzioni, declinazioni, precisazioni riguardo quella parola chiave, si comprendono le ricerche correlate a quella keyword che possono essere alternative interessanti, allettanti a cui non avevamo pensato. E si intuiscono anche gli intenti di ricerca che possono essere di quattro tipi:

  • Informativo
  • Navigazionale
  • Commerciale
  • Transazionale

Dai risultati emersi nella ricerca è possibile analizzare la SERP per comprendere più fattori. Per alcune parole la SERP restituisce con evidenza un intento di ricerca piuttosto che un altro.

Se cercassimo “Colore di tendenza 2024” con tutta probabilità avremmo come risultato dei post a carattere informazionale per cui l’utente cerca solo informazioni su quel colore. 

Il risultato potrebbe essere lo spunto per creare un post sul sito con quell’argomento e trasformare quella possibilità in una strategia precisa di marketing.

Scoperto che il colore di tendenza per il 2024 sarà il Peach Fuzz, ovvero un colore pesca morbido e vellutato, una seconda ricerca potrebbe essere navigazionale, per arrivare al sito Pantone. Ma potrebbe essere anche di tipo commerciale, se l’utente cercasse abiti o accessori di quel colore.

L’analisi del contesto SEO, insieme all’audit SEO, permette di tracciare importanti linee guida per una strategia SEO per le piccole aziende.

Competitor SEO

Abbiamo ottenuto una serie di informazioni importanti per poter iniziare a pianificare una strategia SEO ma, a questo punto, l’analisi va ampliata includendo la concorrenza.

Analizzare i competitor SEO serve per comprendere cosa fanno i concorrenti che, probabilmente, hanno agito con anticipo. Per quali parole vengono cercati? Cos’hanno in comune tra loro e con il sito in oggetto? Cos’hanno in più o in meno rispetto al sito che analizziamo?

L’analisi dei competitor offre una visione completa sul panorama del business di riferimento.

Prima di tutto dobbiamo conoscere o trovare i concorrenti principali nel settore, diretti o indiretti che siano. Nella ricerca e individuazione dei competitor è utile analizzare la SERP per capire, come si diceva, gli intenti di ricerca e poi l’analisi delle parole chiave che loro usano.

Sono quelle che devi usare anche tu?
Identificano il tuo prodotto, servizio o azienda? 
Come si posizionano loro rispetto a te?
Usano parole chiave che mancano nella tua strategia?
Esistono delle nicchie dove poterti inserire o dove loro non sono inseriti?

Riprendo l’esempio utilizzato nel post precedente, sui miti della SEO da sfatare.

Supponiamo che la tua azienda si occupi di “smaltimento eternit” e quella parola chiave proponga una concorrenza spietata in cui sia difficile potersi inserire.

Esistono delle possibilità per nicchie differenti? Certo.

Nell’esempio citato era bastato scegliere “rimozione amianto” per ridurre il numero di volume di ricerca, abbassare la concorrenza ed avere possibilità di successo. Addirittura, senza voler arrivare ad una parola chiave long tail, cioè a coda lunga, con una coda media tipo “rimozione amianto tetti” si può intercettare una fetta di pubblico interessante con una concorrenza ulteriormente ridotta.

L’analisi competitor SEO per una strategia SEO per piccole aziende aiuta a:

  • individuare le keywords comuni
  • Individuare le keyword più forti
  • Individuare le parole chiave più deboli
  • Trovare una nicchia di parole chiave inesplorate

Ora abbiamo una visione più chiara della nostra strategia ma possiamo aggiungere l’identikit perfetto del nostro cliente, la buyer persona.

Chi è la buyer persona?

Tracciare l’identità del nostro potenziale cliente costituisce materiale prezioso per strutturare la migliore strategia SEO per piccole aziende.

Chi è la buyer persona? Immaginala come il cliente ideale. Non come disponibilità di spesa ma come la persona che stia cercando esattamente quello che puoi offrire.

Della buyer persona conosci la fascia d’età, di cosa si occupa, la sua tipologia di mercato, cosa cerca, cosa spera, di cosa potrebbe avere timore. Una ricerca allargata potrebbe definire dettagli ancora più precisi per instaurare un rapporto e creare collegamenti personali.

Anche per identificare la buyer persona serve la ricerca di parole chiave che aiutano a definire tutti i dettagli e molti altri appena esposti.

Avere il profilo del tuo cliente ideale serve per strutturare una strategia mirata ed avere la risposta che si aspetta per ogni domanda o dubbio.

Ora hai un’idea del tuo cliente, sai cosa cerca, sai come lo cerca, lo scopo per cui effettua una ricerca, conosci i tuoi competitor, hai ottimizzato il tuo sito per un utilizzo semplice ed efficace. Ti servono dei contenuti. 

Contenuti originali, utili e di qualità nella migliore strategia SEO per piccole aziende

Hai un negozio di gastronomia ed un sito web grazie al quale, pubblicizzandoti, vorresti aumentare la tua clientela o espandere il raggio di copertura.

Dai passaggi precedente hai scoperto che la tua clientela ideale è di un determinato genere con una fascia d’età compresa tra i 30 e 40 anni, è localizzata intorno alla tua città (visto che parliamo di piccolo un negozio di gastronomia) e che i tuoi concorrenti, ovvero realtà gastronomiche sul territorio trattano chiaramente temi di cucina.

Che contenuti puoi creare? 

Elencare i passaggi come “taglia, friggi, disponi, cuoci” non serve a niente. Ti sembrerà di aver detto tutto ma non hai detto niente. Il contenuto non ha alcuna utilità.

I tuoi utenti cercano “come preparare la parmigiana di melanzane”. Prepara un contenuto su quell’argomento. Ma rendilo ricco, utile, di qualità. Cosa si intende con queste tre caratteristiche?

Descrivi la ricetta passaggio per passaggio, senza saltarne uno. Aggiungi immagini di ogni step, inserisci trucchi, segreti sulla preparazione, sulla cottura, sulla conservazione.

Possono esserci varianti? Descrivile, nel dettaglio. Per esempio potresti dedicare una sezione del tuo articolo in cui tratti la ricetta con ingredienti adatti a chi fosse intollerante al lattosio. 

Racconta anche delle origini di questa ricetta, un pizzico di storia e qualche curiosità sono sempre apprezzate.

Però sii immediato e, all’inizio del tuo intervento, crea un sommario con i punti che tratterai. Storia, curiosità, scelta degli ingredienti, preparazione, cottura, conservazione, eccetera. Questo perché ti potresti trovare di fronte almeno due generi di utenti.

Quelli che si trovano in procinto di preparare il piatto e cercano suggerimenti per terminare la ricetta e utenti che invece stanno cercando una ricetta da preparare nei prossimi giorni.

Ai primi non interessa la storia, non interessano le curiosità. Devono soddisfare un bisogno e tu devi offrire la soluzione. I secondi invece non hanno fretta e possono tranquillamente leggere tutto l’articolo anzi, hanno interesse nella storia e nei dettagli che tu potrai offrire per arricchire la loro conoscenza sull’argomento.

I tuoi contenuti però possono variare, non fissarti necessariamente sulla ricetta. I tuoi utenti potrebbero cercare “il miglior olio per friggere” e tu potresti creare un contenuto con i tuoi consigli ordinando i vari tipi di olio secondo la tua esperienza.

Offrendo contenuti utili, di qualità e originali per il tuo sito, trattando argomenti inerenti la tua attività, i tuoi servizi, i tuoi prodotti potresti riuscire ad intercettare traffico “nuovo” e abbracciare utenti che fino ad ora non ti conoscevano.

Prima come lettori, poi come iscritti alla tua newsletter ed infine trasformarli in clienti in base ad una precisa strategia.

Una raccomandazione è d’obbligo. Qualsiasi sia la tua attività, il tuo servizio, la tua professione, puoi sicuramente prendere spunto da ciò che fanno gli altri ma utilizza le informazioni per creare qualcosa di unico e che ti distingua. Copiare non fa mai bene.

Link Building, cosa c’entrano in una strategia SEO?

Puoi trarre grandi vantaggi dalla tua posizione geografica e dalla familiarità che condividi con attività della tua zona. Una rete di link significa coinvolgimento di utenti e di aziende.

Tornando all’esempio precedente, sui contenuti, tu come titolare della gastronomia ti occupi di realizzare piatti da consumare sul posto o da asporto. Ma non produci il pane che acquisti e rivendi dal panettiere a poche centinaia di metri dal tuo negozio. Coinvolgilo. Nella tua ricetta sulle melanzane alla parmigiana, racconta di quanto possa essere speciale la “scarpetta” a fine piatto con dell’ottimo pane che viene prodotto dal fornaio lì vicino. Inserisci un link alla sua attività e, se possibile, chiedi di fare altrettanto sul suo sito.

Trova occasioni e potenziali contatti per ricevere e scambiare link. Anche in questo caso che siano di qualità.

Cosa sono i link di qualità?

Si tratta di collegamenti affini a te, alla tua attività, all’argomento di cui parli

Se acquisti autorevolezza su un argomento, gli utenti si fideranno dei tuoi suggerimenti come quando senti un professionista che parla, in una trasmissione televisiva, alla radio o in qualsiasi altra piattaforma. Quando lo senti consigliare un prodotto o un ingrediente (senza fare riferimenti a nomi e marchi), come esperto ti fiderai del suo suggerimento e cercherai quella tipologia di prodotto.

I link di qualità sono esattamente questo, trasportati nel digitale. Se parli del miglior fornaio, chi cercherà del buon pane seguirà il tuo link.

Questa rete di collegamenti, dal tuo sito verso altri e da altri verso il tuo, aumenta l’autorevolezza del tuo nome e dei tuoi servizi. 

Se un’azienda che fonde metallo, in un pagina che tratta di tubi o derivati dell’acciaio, parlasse della tua ricetta, sarebbe strano ed infondato. Si tratterebbe di un link con scarsa qualità e poco utile per gli utenti e per il tuo sito.

I social nella migliore strategia SEO per piccole aziende

I social network offrono una vasta gamma di opportunità. Ma da soli non bastano. Non pensare ai social come la soluzione per ogni problema di visibilità e non considerarli come strumento unico per la tua presenza online.

I social, di base, sono gratis e questo potrebbe sembrare un motivo allettante per preferirli al sito web. In realtà il lavoro da eseguire dietro le quinte di un social, perché funzioni, è decisamente complesso e lungo. 

Non basta caricare una foto una volta ogni tanto per poter effettuare un buon lavoro sui social come non basta creare contenuti sul sito per dire di fare SEO.

I social sono molto utili per tenere coinvolta la community di utenti e clienti che ti conoscono. Loro possono condividere i tuoi contenuti ai loro conoscenti in una sorta di passaparola. Sono perfetti per messaggi istantanei come offerte, promozioni, sconti perché raggiungono il tuo pubblico molto velocemente.

I clienti che non ti conoscono invece non ti cercheranno su Facebook ed Instagram. Potranno arrivare ai tuoi social ma ti cercheranno sui motori di ricerca. E’ lì che devi farti trovare.

Combina il tuo sito web con i social per una copertura totale e sfrutta, assolutamente, la portata e la risonanza che possono avere Facebook, X (ex Twitter), Instagram, LinkedIn.

Pubblica, partecipa, condivida, commenta e rispondi ai commenti. L’interazione con gli utenti è fondamentale per creare una comunità intorno al tuo brand.

Recensioni e Valutazioni 

La recensione online ha un valore incredibile. Quante volte, prima di effettuare un acquisto, finisci col leggere le recensioni di chi ha già provato un prodotto prima di te? Giusto per farti un’idea sulla tua scelta e confermare l’intenzione di acquistare un prodotto o sceglierne un altro.

Vista la potenza delle recensioni e l’effetto che hanno sull’utenza, consenti ai tuoi clienti di valutare l’esperienza con te.

  • Incoraggiali a lasciare una recensione su Google o sui social;
  • Rispondi alle recensioni positive;
  • Rispondi con professionalità anche a quelle negative, affrontando internamente  il problema esposto;

Non dimenticare di essere sempre professionale perché le recensioni sono pubbliche. Tutti possono vedere la valutazione e tutti possono vedere le tue risposte.

Anche se ritieni che la recensione non sia veritiera, sii diplomatico, contatta il cliente in privato e chiarisci e risolvi il problema direttamente con lui.

Se avessi commesso un errore, non aver paura a chiedere scusa pubblicamente. Sbagliare, si sa, è umano e chiedere scusa è indice di professionalità.

La ricerca vocale in una strategia SEO

Per una SEO locale, limitata ad un’area geografica circoscritta, la ricerca vocale soprattutto da smartphone o altri dispositivi mobili diventa sempre più frequente.

Inizia a pensare di ottimizzare i contenuti del tuo sito perché siano adatti ad una ricerca vocale, quindi che possano rispondere alle query vocali con un linguaggio naturale.

Dettare una ricerca è più semplice che scrivere, non serve usare le mani che magari sono impegnate nella preparazione di una ricetta. Non serve nemmeno guardare cosa tu stia scrivendo e gli aggiornamenti software hanno ridotto molto la possibilità di errori o interpretazioni sbagliate delle parole.

Con un linguaggio più naturale, la ricerca vocale permette l’uso di frasi più strutturate quindi “a coda lunga”.

Digitare “Meteo Bologna” con la ricerca vocale diventa “che tempo farà domani a Bologna?” Oppure “ricetta carbonara” diventa “qual è la pasta migliore per la carbonara?”

L’introduzione degli assistenti vocali come Alexa hanno modificato il modo di porre domande, molto più simili ad una conversazione che ad una ricerca stringata.

Conclusione

Google premia le pagine e i contenuti che soddisfano le aspettative di chi sta facendo la ricerca.

La migliore strategia SEO per piccole aziende deve poter soddisfare tutti questi aspetti. Per garantire un risultato efficace bisogna essere efficaci nella comprensione degli utenti, verso il loro contesto, i loro problemi e realizzare contenuti che possano soddisfare i loro bisogni.

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La migliore strategia SEO per piccole aziende parte dall’idea di voler essere visibili nei motori di ricerca e comprende una serie di operazioni da mettere in atto sul sito affinché struttura e contenuti siano premiati da Google
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